Primavera 2018. La parola Resistenza richiama alla mente l’immagine di un momento tragico ed esaltante della storia italiana, fondativo del nuovo ordine repubblicano. Il cinema lo ha celebrato con grandi capolavori, tanto noti che non serve citarli. Eppure, a più di 70 anni di distanza, assistiamo ad una ripresa in varie forme delle ideologie e delle pratiche che la Resistenza ha combattuto e sconfitto. Tornare a parlare di Resistenza, delle sue storie e dei suoi protagonisti, è ancora e di nuovo indispensabile, visto il panorama culturale, sempre più desertificato, e le tendenze che l’accompagnano: mancanza di memoria storica, indifferenza, individualismo, xenofobia. Lo fa il cinema del reale raccogliendo le testimonianze di lotta e di vita di chi ha condiviso quell’esperienza. Giovanna Marturano, la Bimba col pugno chiuso, è una di loro. Ma Resistenza è anche la lotta di ogni popolo cui è negata la propria identità, il diritto di esistere e di vivere sulla propria terra, senza subire le violazioni e le privazioni arbitrariamente orchestrate da lobby affariste e di potere. Molti sono i fenomeni resistenziali di oggi; ne mettiamo a fuoco alcuni presentando quattro film che parlano di Rojava, di Palestina, di comunità di villaggio colombiane.
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MARTEDÌ 29 MAGGIO ORE 21,30
Via Crucis di Harold De Vasten (Commedia, Colombia, 2015, 110’)
Via Crucis è un esperimento di “Cine Minga” dal quale vengono fuori immagini e atmosfere pervase di una poetica e di un senso dello humor decisamente popolare. È un film solo all’apparenza ingenuo, realizzato con la collaborazione di tutto il paese di Timbío, nella periferica provincia colombiana di Cauca. Sono solo sei gli attori e le attrici professioniste che prendono parte alle scene. La produzione è stata resa possibile grazie a donazioni e collette tipiche dello spirito della “minga”, un’iniziativa popolare con cui le popolazioni delle campagne si uniscono per costruire la casa del vicino, riparare un bene comune o aiutare una famiglia in difficoltà. Un singolare esempio del fatto che il cinema non nasca solo a Hollywood o a Bollywood, ma ovunque ci siano menti creative, passione e buona volontà. Il regista Harold de Vasten è lui stesso uno dei fondatori di “Cine Minga”, società di produzione cooperativa che ha come scopo quello di realizzare produzioni a bassissimo costo, coinvolgendo le popolazioni dell’interno più remoto della Colombia in vere e proprie imprese collettive che si trasformano in occasione di crescita culturale e sociale.