PROGRAMMAZIONE CONCLUSA
Cecilia Mangini, Paolo Pisanelli
Un film di Cecilia Mangini, Paolo Pisanelli. Con Stéphane Batut, Babak Karimi, Cecilia Mangini, Roberto Perpignani, Agnès Varda.
Titolo originale Il mondo a scatti. Documentario, durata 98 min, colore - Italia, 2021 - Istituto Luce.

Venerdì 8 aprile ore 21, Paolo Pisanelli ospite al PostModernissimo per presentare il suo ultimo lavoro dedicato a Cecilia Mangini.  

Il mondo a scatti cattura tutta la vitalità e l’energia di Cecilia Mangini, scomparsa nel gennaio 2021 a 93 anni. Il dettaglio sul suo occhio mostra il rapporto continuo tra la cineasta e la realtà.

Cecilia Mangini, la prima documentarista italiana del dopoguerra, racconta il suo legame con le immagini sin da quanto era bambina e andava la domenica a visitare i musei a Firenze. Oltre al cinema, una delle sue grandi passioni è stata la fotografia che, come lei stessa ha sottolineato, “è stata l’allenamento alla rapidità della cattura dell’immagine”. Ripresa da Paolo Pisanelli, anche lui, fotografo, regista e direttore artistico del Festival Cinema del Reale a Specchia, ripercorre alcune delle fasi più importanti della sua formazione, delle esperienze fondamentali della sua vita, degli incontri con Pasolini e Zavattini. Da sempre legata alla pellicola ma sempre curiosa nei confronti delle novità, si avventura alla scoperta dei limiti ma anche delle risorse del digitale.

Attraversa le fasi della sua carriera ma non è un documentario biografico. Procede piuttosto per frammenti sparsi, dall’influenza di alcune riviste di fotografia come “Tempo” e soprattutto quella di propaganda nazista “Signal”, alle immagini scattate alle Isole Eolie nel 1952 a Panarea e Lipari fino a quelle sul set di La legge, realizzato in Puglia da Jules Dassin nel 1958 che non sono state le classiche foto promozionali ma invece un backstage sugli attori e sugli abitanti del posto che vedevano per la prima volta come si faceva un film.

Attraverso il suo ‘mondo a scatti’, si intrecciano la vita privata e la carriera di Cecilia Mangini. Scorrono i film realizzati con suo marito Lino Del Fra come All’armi siam fascisti! e La torta in cielo di cui è stata co-sceneggiatrice o quelli firmati come regista da “Firenze” di Pratolini a Stendalì – Suonano ancora e, contemporaneamente, cita alcuni dei suoi modelli visivi da Caravaggio a Botticelli fino a David.

Passato e presente sono in continuo dialogo. Emerge il suo spirito libero e indipendente, la sua rabbia per dover indossare il velo durante un viaggio a Teheran, la sua determinazione a centrare i suoi obiettivi anche quando al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma le avevano detto che “le donne non possono diventare registe”.