PROGRAMMAZIONE CONCLUSA
Un film di Armando Iannucci. Con Dev Patel, Hugh Laurie, Tilda Swinton, Aneurin Barnard, Peter Capaldi, Morfydd Clark.
Titolo originale The Personal History of David Copperfield. Commedia, durata 119 min, colore - Regno Unito, USA, 2019 - Lucky Red.

La vita straordinaria di David Copperfield. L’esilarante film di Armando Iannucci, con Dev Patel, Peter Capaldi, Tilda Swinton e Hugh Laurie, adattamento del celebre romanzo di Charles Dickens.

Dall’immaginazione del regista candidato all’Oscar Armando Iannucci, l’adattamento di uno dei romanzi più amati di Charles Dickens. Un racconto della vita del personaggio letterario, dalla sua giovinezza fino all’età adulta, narrato in uno stile ironico, tipico del regista. Un film straordinariamente divertente che attraversa l’Inghilterra del XIX secolo seguendo il destino a zig-zag del suo eroe.

Rilettura inedita del celebre romanzo dickensiano ambientata nell’Inghilterra del XIX secolo, segue il destino a zig-zag del giovane David Copperfield, un ragazzo baciato inizialmente dalla sfortuna che si ritroverà alle prese con numerose (dis)avventure. In questa brulicante Inghilterra ottocentesca, presa dai fermenti della Rivoluzione Industriale e non priva di divisioni sociali, quella di Copperfield è una vicenda sul grande fiume della vita, che scorre impetuosa tra gli ‘slums’ londinesi e la campagna britannica.

Racconto atemporale, dunque moderno, La vita straordinaria di David Copperfield è un elogio alla perseveranza in un mondo di mostri e di personalità eccentriche, a cui Armando Iannucci ridona vita e smalto. Il re della satira britannica, a grana grossa e pensiero fine, che ha studiato letteratura inglese a Oxford e conosce Dickens come le sue tasche, recupera l’essenza stilistica dell’autore e ri-arrangia un classico della letteratura.

Lontano dalle atmosfere sinistre alle quali ci hanno abituato gli adattamenti di Dickens, Iannucci sottolinea la dimensione comica e politica del racconto e conferisce alla sua trasposizione l’humour assurdo già sperimentato nelle precedenti realizzazioni (In the Loop, Morto Stalin, se ne fa un altro).

L’autore disegna una traiettoria di montagne russe emozionali svolgendo un’epopea unica: un’infanzia di povertà che conduce fino allo statuto d’autore di successo. Con la complicità di Simon Blackwell (The Thick of it, Veep), Armando Iannucci rimette in prospettiva il passato e pratica il color-conscious casting, rompendo con tutte le forme di naturalismo e distribuendo i ruoli ad attori di tutte le origini.

Avverso alla Brexit e alla vocazione separatista del Regno Unito, firma una variazione fantasiosa sul classico inglese e sul tema della formazione, invitando alla corte (dei miracoli) di Charles Dickens una spettacolare diversità di fisionomie che incarnano personaggi scritti per e destinati a uomini e donne bianche.

A partire dal suo protagonista, l’attore britannico Dev Patel, La vita straordinaria di David Copperfield si libera con insolenza dal giogo dell’accuratezza storica. Col film di Iannucci non ci imbarchiamo sulla macchina del tempo, assistiamo alla creazione di un mondo che non è mai esistito ma che si inscrive pienamente nell’epoca in cui viviamo. Sorpresi o scettici, poco importa, lo scopo del film è di farci vivere l’odissea di un ragazzo che inciampa nella sfortuna ma trova la sua identità nella Londra della Rivoluzione industriale.

Iannucci incanta e avvince con un adattamento audace che dissolve l’illusione dell’immersione al quale aspirano tanti creatori di fiction storiche o letterarie. La ricchezza formale del film, che accelera il ritmo, capitola le scene come fondali, proietta i ricordi sulle pareti, fa eco all’ottimismo del suo protagonista.

Il décor fuligginoso dei romanzieri del XIX secolo lascia il passo a una messa in scena poetica che trascende le prove e le umiliazioni della società industriale. Iannucci ricostruisce alcuni archi narrativi e ne abbandona altri, aprendo ‘teatralmente’ sulla vita adulta di David Copperfield, che si presenta al suo pubblico, prima di tuffarlo letteralmente nel suo passato per assistere alla sua nascita. Iannucci accentua l’aspetto favolistico della sua ascesa, mantenendo il realismo sociale in ebollizione. Come l’entusiasmo del suo eroe che lotta per ‘farsi un nome’. Perché alla fine quella di Copperfield è soprattutto la storia di uno scrittore e Iannucci insiste sul tema in ogni scena, o quasi. Mettere delle parole su carta è un atto di autodeterminazione. Per David, che scarabocchia febbrilmente i suoi ricordi, le scelte negate nella vita, si inverano adesso sulla pagina.
[Marzia Gandolfi per mymovies]

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