EVENTO CONCLUSO
Mattia Micheli
POST ART

Mostra fotografica di Mattia Micheli

 

“Da bambino la presenza di una doppietta dietro la porta mi impediva di entrare nella camera da letto di mio nonno. Nessuno mi aveva intimato di starne alla larga. Era qualcosa d’innato, una reazione istintiva.

Da adolescente il cinema si prendeva molto del mio tempo ed ero sorpreso dalle senzazioni che i film di Cimino o Corbucci suscitavano in me. L’immagine di una pistola, in contrasto con la mia fobia non del tutto scomparsa, si rivelava di un fascino in grado di attrarmi e di stimolare la mia memoria visiva.

Nel corso degli ultimi due anni mi sono interessato alla detenzione di armi da fuoco. Ho visitato poligoni di tiro pubblici e privati. Sono entrato nelle case degli appassionati. Ho frequentato convention di settore, rievocazioni storiche ed eventi collettivi in diverse regioni d’Italia.

Ho cercato soprattutto dinamiche socialmente accettate. Volevo capire in quale modo avvenisse il primo contatto fra arma ed individuo e da quali influenze potesse essere condizionato. Mi ha spinto il desiderio di comprendere il misterioso senso di attrazione e di repulsione che le armi generano nell’immaginario collettivo.

Nel gergo militare, Friendly Fire definisce quella situazione in cui i soldati o mezzi vengono a trovarsi sotto il fuoco dei propri commilitoni. Nella maggior parte dei casi si tratta di un errore di identificazione: gli amici scambiati per nemici.

Io tentato di sperimentare il processo contrario.”

Mattia Micheli