Boy Erased – Vite cancellate. Il film diretto da Joel Edgerton, racconta la vera storia della crescita, della presa di coscienza e della dichiarazione della propria omosessualità di Jared Eamons (Lucas Hedges), figlio di un pastore battista di una piccola città dell’America rurale, che all’età di 19 anni ha deciso di aprirsi con i suoi genitori (Nicole Kidman e Russell Crowe), riguardo alle proprie preferenze sessuali. Temendo di perdere la famiglia, gli amici e la chiesa cui appartiene, Jared viene spinto a partecipare ad un programma di terapia di conversione. Mentre è lì, Jared entra in conflitto con il suo terapeuta (Joel Edgerton) e inizia per lui il viaggio alla ricerca della propria voce e per accettare il suo vero io.
Gli Stati Uniti sono un universo sempre più diversificato fra le sue coste urbanizzate e il suo entroterra sempre più permeabile alle ricadute indietro di decenni, in termini di diritti, e al populismo più becero, come dimostra il successo di Trump. Per cui non deve stupire, nonostante la sensazione di parlare di almeno venti, se non trent’anni fa, se una major come la Universal, e un regista (e attore) liberal come Joel Edgerton senta la necessità urgente di raccontare una di quelle storie vere che suscita rabbia e immedesimazione con il coraggioso ‘eroe’ protagonista. ‘La verità non può essere cambiata’, dice la frase di lancio, e proprio il cambiamento è al centro di questa vicenda fatta di ignoranza bigotta più che cattiveria. Come potrebbe, infatti, un padre volere il male del figlio? È semplicemente inaccettabile, però, per un modesto pastore battista di una piccola realtà rurale dell’America profonda crescere un figlio omosessuale. Deve cambiare, allora, anche perché si trova alla fine dell’età del cambiamento: l’adolescenza. Di fronte alla madre incapace di imporsi, passiva spettatrice (inizialmente) delle follie del marito, la presa di coscienza durante la crescita della propria identità sessuale di Jared verrà brutalmente interrotta.
I due genitori tradiranno il coraggio del figlio, che a 19 anni avrà la maturità per aprirsi con loro, spingendolo a partecipare a un grottesco programma di terapia della conversione gestito da un ciarlatano bigotto e con metodi dilettanteschi e ridicole interpretazioni letterali della bibbia. Boy Erased scoperchia, per l’ennesima volta e in maniera convenzionale, una realtà segnata dalla paura, in cui la sessualità è vista sempre e solo come un problema a cui porre rimedio, con il proliferare di chiese e sette che crea un ambiente concorrenziale, tanto che il padre/pastore ha paura di perdere fedeli, come fossero i clienti della sua florida concessionaria di automobili. Jared nella struttura ci va, in un contesto che sembra una versione bigotta di Qualcuno volò sul nudo del cuculo e il rieducatore farneticamente è interpretato proprio dal regista (all’opera seconda) australiano Joel Edgerton. Gli incontri con i suoi colleghi pazienti, tra cui Xavier Dolan, aiuteranno Jared a comprendersi e a rendersi conto come sia il contesto a essere innaturale, non lui. Inizialmente convinto a seguire senza reagire le ‘lezioni’, finirà per trovare la forza di reazione e per imporre la verità anche ai genitori, costi quel che costi, imponendo semmai a loro il cambiamento, se vorranno continuare a frequentarlo. Anche perché, come detto, siamo dalle parti della storia vera, con tanto di scritte alla fine sulla sorte dei protagonisti, e foto delle persone che hanno ispirato la storia, scritta originariamente come confessione dal giornalista Garrard Conley, ovvero Jared.