Lynch/Oz. L’autore del film indaga i legami tra Il mago di Oz (1943) di Victor Fleming e l’universo inquietante e fiabesco di David Lynch.
Tra gli autori di cinema più amati dal pubblico e studiati dalle accademie, David Lynch ha ammantato la sua opera, già pervasa di un forte senso di inquietudine, del mistero più fitto. Con un movimento contrario, il regista Alexandre O. Philippe ripassa la filmografia lynchiana come lo si potrebbe fare solo in una sala di montaggio, per dimostrare il suo stretto e duraturo debito di ispirazione con un classico statunitense del 1939, altrettanto ricco di significati e livelli di lettura: Il Mago di Oz di Victor Fleming. Non lo fa classicamente ponendo critici o esperti davanti alla macchina da presa perché rispondano alle sue domande, ma assemblando un video saggio in sei capitoli distinti e tematici, accompagnati dalle voci fuori campo dei rispettivi autori.
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