Otto Frank, padre di Anna. Sopravvissuto ad Auschwitz, nel giugno del ‘45 Otto Frank ritorna a Amsterdam, dove entra in possesso del diario della figlia Anne, morta solo pochi mesi prima. “Quello che leggo” – racconta – “è così emozionante, ed è per me una rivelazione: in queste pagine scopro una Anne completamente diversa dalla bambina che ho perso”. Gli amici ne sono profondamente commossi, e insistono perché lo pubblichi. Come unico superstite della famiglia Otto sente tutta la responsabilità di rendere pubblico il diario: cosa fare delle parti che Anne intendeva restassero private, delle scene sessualmente esplicite, dei diverbi tra Anne e la madre? Attraverso la lettura e l’edizione Otto sviluppa un nuovo rapporto con Anne, consacrando il resto della sua vita alla memoria della figlia, fino a rendere Il diario di Anna Frank uno dei libri più letti al mondo.
Nel giugno 1945 Otto Frank, sopravvissuto ad Auschwitz, tornò ad Amsterdam. Solo allora venne a
sapere che la sua famiglia era stata sterminata nei campi di concentramento, ed entrò in possesso dei diari della figlia Anne.
Prima scrisse a sua madre: “Non ho la forza di aprirli”. Solo dopo qualche tempo iniziò a leggerli,
“Solo poche pagine al giorno, è tutto quello che posso sopportare”. Poi in un’altra lettera alla madre: “Quel che leggo è straordinario e indescrivibile… Anna scrive del suo processo di crescita con un’incredibile capacità autocritica. E’ una vera rivelazione. Questa pagine mi rivelano una Anna
completamente diversa dalla figlia che ho perso.”
Con grande emozione lesse a voce alta alcune pagine dei diari ad alcuni amici, che fortemente
commossi insistettero perché Otto prendesse in considerazione di pubblicarli.
Come unico sopravvissuto del gruppo di persone che avevano vissuto nascoste nell’Het Achterhuis, il nascondiglio all’indirizzo Prinsengracht 263 oggi sede del museo Casa di Anne Frank, Otto Frank
sentì una immensa responsabilità. Come poteva pubblicare i diari privati di sua figlia? Che fare
delle parti che Anne non avrebbe mai inteso condividere? Fino a che punto rispettare la privacy
dei protagonisti principali? E come trattare i passaggi sessualmente espliciti, e i litigi tra Anne e
sua madre?
Otto Frank, padre di Anna ci racconta come quest’uomo che aveva perso tutto quello a cui
teneva, fece i conti con la perdita della sua stessa famiglia. Come trovò un rinnovato legame con
sua figlia attraverso i diari, e come la sua vita venne gradualmente messa al servizio della sua
memoria. Il film rievoca le decisioni che prese, i sacrifici che furono necessari, e il conforto che
trovò nel vedere i diari di Anna diventare uno dei libri più letti al mono, e la Casa di Anne Frank
uno dei più celebri memoriali dell’Olocausto.
Nel primo documentario sulla vita di Otto molti dei suoi amici rievocano i loro ricordi di
quest’uomo straordinario, come la figliastra Eva Schloss, amiche d’infanzia di Anne e della sorella
Margot e altri membri della famiglia Frank. Insieme alle lettere originali dai suoi archivi e
fotografie dagli album di famiglia, molte delle quali mai viste prima, offrono un ritratto unico e
sfaccettato ritratto dell’uomo grazie al quale i lettori di tutto il mondo hanno potuto conoscere il
Diario.