EVENTO CONCLUSO

Il valore testimoniale delle ballate, spesso utilizzate dagli entusiasti religiosi, dai partigiani o dai consumati dalla vita, implica l’esibizione in prima persona di chi le ha scritte o di chi ha vissuto la stessa temperie dei fatti.
La musica elementare che accompagna le parole ha il compito di far risaltare il testo, anch’esso disadorno e didascalico.
Il Dialogo degli schiavi è una ballata che Claudia Castellucci ha scritto e che interpreta in prima persona, confermando le caratteristiche del genere.
Il testo si ripromette di regredire in uno stato di primitiva percezione delle cose, dove anche le abitudini appaiono affiorare come estranee, dopo un lungo sonno. Si fa spazio a una sospensione del giudizio che staglia l’assodata concretezza delle cose, come oggetti di una visione oggettiva.
La Ballata compie una discesa gradatamente inclinata sulle esperienze della vita quotidiana; sulla scoperta di una realtà che sprofonda e poi rimbalza sulla superficie di partenza. La spregiudicatezza con cui si penetra nei gesti più soliti, con lenti ottiche via via più potenti, focalizza una realtà che da lucida si rivela allucinogena; partendo dalle sponde concrete e reali dei fenomeni, sfocia in una collocazione metafisica degli stessi, che non contraddice, anzi combacia con il materialismo primitivo della percezione umana.

Biglietti:
intero: 15 euro
Ridotto: 12 euro