L’era d’oro

La regista Camilla Iannetti al PostModernissimo per presentare il suo film

L’era d’oro

Dopo c’eravamo lasciati?

Riparte la stagione del Postmodernissimo e lo fa nel segno del documentario. Arriva Camilla Iannetti e il suo L’era d’oro racconto tutto al femminile, racconto di madri e figlie, di uomini scomparsi, evaporati, pesantemente presenti nella loro assenza. Passato ad Alice nelle Città, il lavoro di Camilla si snoda tra l’Inghilterra e Palermo, e torna a raccontare le vite delle stesse protagoniste del suo mediometraggio d’esordio: Roberta, Lucy e Danny erano il centro di Uno, due, tre (anno 2016) storia di una famiglia di sole donne e del loro rapporto esclusivo. “Il primo film capitò per caso. Ero a Palermo e avevo bisogno di una stanza. Conobbi Roberta e le sue figlie. Presi la stanza e presi pure le loro vite, le catturai con la macchina da presa. Stavolta, invece, è andata diversamente. A un certo punto Lucy, che nel frattempo era andata a studiare a Londra, mi chiama e mi dice di essere rimasta incinta. Il compagno è lontano e sua madre e sua sorella stanno per raggiungerla da Palermo per sostenerla. Mi ha quasi chiesto di riprendere in mano la loro storia e io non c’ho pensato due volte”.

 

Ma cos’è L’era d’oro? Una canzone scritta da Lucy molti anni prima che adesso gira solo nei video di famiglia. Lei non si ricorda più come si suona, ma prova a recuperare quella melodia, prova a tornare ragazzina. Intanto però viene al mondo la quarta donna della famiglia. Si chiama Futura e “il suo nome detto questa notte/Mette già paura/Sarà diversa bella come una stella/Sarai tu in miniatura” per dirla con Lucio Dalla. “In questa storia c’è una vita nuova da conoscere e le vite vecchie da riscoprire. I corpi delle mie protagoniste sono cambiati negli anni, ma il loro legame non è mutato”. Iannetti lavora sul suo materiale umano come Cassigoli e Kaufman per Vittoria e la piccola comunità di Torre Annunziata: ne segue l’evoluzione innestando nell’opera nuova i riverberi della precedente. Per questo, come ne La casa sul mare di Guediguian, il montaggio recupera le immagini del passato (già presenti nel film precedente) e le adopera per dare reale sostanza alla memoria. “Avevo bisogno che Roberta, Lucy e Danny tornassero nella loro forma originaria, quella da cui sono partita dieci anni fa per un viaggio da fare insieme”.

 

L’era d’oro descrive senza filtri le difficoltà di restare in piedi quando intorno le certezze scricchiolano. Lo sguardo di Camilla Iannetti non è mai lacrimevole, ma punta i piedi, proprio come le sue protagoniste che sanno piangere senza mai perdere la speranza. Emblematico un momento: Danny sta armeggiando attorno a una libreria dell’Ikea. Mentre è intenta a seguire le istruzioni per il montaggio, la madre, Roberta, le parla di Kitim, il papà di Futura, un giovane ragazzo gambiano con il quale la ragazza ha troncato la relazione. “Non fisserò i due chiodi che mancano pensando a lui”, dichiara sbrigativa mentre impugna il martello. Nell’altra stanza Futura dorme, nessun colpo sembra poter disturbare il suo sonno.

Programmazione

Gallery

Iannnetti low-24
Iannnetti low-25
Iannnetti low-21
Iannnetti low-23
Iannnetti low-17
Iannnetti low-18
Iannnetti low-16
Iannnetti low-11
Iannnetti low-13
Iannnetti low-09
Iannnetti low-10
Iannnetti low-08
Iannnetti low-06
Iannnetti low-03
Logo PostMod News

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla PostMod News e ricevi direttamente nella tua casella email informazioni esclusive su nuove uscite, anteprime, eventi speciali e tanto altro.

Accetto laprivacy policye lacookie policydel sito.

Anonima Impresa Sociale soc. coop. soc. - via del Carmine, 4 - 06122, Perugia - P.Iva 03397150545anonimaimpresasociale@pec.itCookie PolicyPrivacy Policy