The Visit. Film in concorso al Sundance Film Festival 2015
“Questo film racconta un evento che non è mai avvenuto – il primo incontro dell’uomo con vita intelligente proveniente dallo spazio.”
La Terra potrà anche non aver mai ricevuto una visita degli alieni, ma, sin dall’invenzione della radio e della TV, gli esseri umani hanno inviato segnali verso lo spazio profondo, per annunciare ad altre civiltà il fatto che esistiamo; quindi, la domanda da porsi non è “cosa succederebbe se”, ma piuttosto “cosa succederà quando” questo incontro avverrà. Grazie al coinvolgimento senza precedenti di numerosi esperti e studiosi, dal Direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico agli esperti della NASA, a esponenti dell’ISU (International Space University), dagli esperti del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) a consulenti dell’esercito, il film costruisce uno scenario credibile sul momento del primo contatto, cominciando dalle domande più semplici che potremmo porre a un extra-terrestre: perché sei qui? Come ragioni? Cosa vedi nell’umanità che noi non siamo in grado di scorgere in noi stessi?
Tutte le implicazioni dell’evento si spandono in un orizzonte complesso in cui immagini e suoni di tutti i giorni diventano bizzarri e straordinari se visti attraverso gli occhi di una forma di vita che esplora il nostro pianeta per la prima volta. L’acclamato regista Michael Madsen accompagna gli spettatori in un viaggio oltre la loro prospettiva terrestre e verso l’ignoto, rivelando così le paure, le speranze e i rituali di una specie costretta non solo a confrontarsi con forme di vita aliena che potrebbero considerarla una minaccia, ma anche con la propria immagine di sé e con la più difficile delle domande: “Chi siamo noi?”.
Il regista
Michael Madsen è un artista concettuale e regista del pluripremiato Into Eternity (2010). Tra i suoi film più recenti si segnalano Il Carcere di Halden, in 3D e parte della serie Cattedrali della Cultura nata da un’idea di Wim Wenders.
Oltre a questo, Michael è stato docente ospite alla Royal Danish Academy of Art, alla Danish Film School, alla University of California, alla University of Western Sidney, alla School of Architecture di Londra. Tra i suoi workshop più frequentati, c’è il “Workshop per individui che non hanno assolutamente nessuna idea per un film”.
DICHIARAZIONE DEL REGISTA
Mi considero in un dialogo costante con ciò che il genere documentario è e ciò che può essere. Non credo che la realtà costituisca un’entità fissa, che può essere documentata oggettivamente. Al contrario, sospetto che la realtà dipenda e vari a seconda della natura della sua interpretazione. In altre parole, sono interessato alle potenzialità di come la realtà può essere – e di come è – interpretata.
Non è difficile prevedere che l’incontro con una forma di vita intelligente aliena sarà l’evento più significativo nella storia dell’umanità. Tuttavia, la vera sfida in THE VISIT è di avventurarsi al di là di questo aspetto e scoprire quale sarebbe il reale significato di un simile incontro. Da questo punto di vista, THE VISIT non è concepito come uno scenario alla “cosa succederebbe se…”, ma come un “cosa succederà quando”. THE VISIT è la prova costume, il piano di emergenza. Da una prospettiva terrestre, abbiamo un’esperienza chiara di cosa può accadere quando delle culture si sentono aliene l’una all’altra.
Ma se parliamo di un primo contatto alieno, credo che l’unica certezza che abbiamo sia che sarà qualcosa che andrà al di là della nostra immaginazione. La sfida per THE VISIT è stata quindi di rendere comprensibile qualcosa di essenzialmente incomprensibile. Di conseguenza, il retroterra su cui si basa THE VISIT è il territorio ignoto dell’auto-percezione occidentale, in quanto la presenza di una forma di vita aliena non solo mette in discussione la nostra comprensione delle cose, ma costituisce anche una forma estrema di perdita di controllo su quelle stesse cose. Forse per l’uomo moderno proprio il fatto di non avere il controllo delle cose è la posizione più “aliena” di tutte? Questo punto cieco nell’autoconsapevolezza odierna in particolare costituisce un vantaggio per ogni documentario. THE VISIT, in altre parole, rappresenta il mio tentativo di un incontro ravvicinato con la domanda: che cos’è un essere umano?
DOCUMENTARIO, DURATA 83 MIN, COLORE – FINLANDIA, DANIMARCA, AUSTRIA, NORVEGIA, IRLANDA, 2015 – I WONDER PICTURES.