Be my voice
Documentario | Svezia | 2021 | 90 minBe my voice. La giornalista e attivista Masih Alinejad ha esortato le donne iraniane a ribellarsi contro l'hijab forzato sui social media. Il suo appello all'azione è diventato uno dei più grandi atti di disobbedienza civile nell'Iran di oggi.
La regista Nahid Persson, nata a Shiraz ma residente in Svezia, contatta la connazionale Masih Alinejad, giornalista che vive col marito a New York, per girare un film inchiesta su di lei. Nata nel 1976 a Ghomi Kola, piccolo villaggio dell'interno iraniano, è stata attratta dall'indipendenza fin da piccola. Dopo gli studi e l'attività di giornalista parlamentare a Teheran, Masih è espatriata nel 2009. Nel 2014 ha lanciato My Stealthy Freedom, pagina Facebook nella quale invitava le donne iraniane a liberarsi del velo, filmandosi. Dal 2015 ha un proprio spazio in farsi, Tablet, all'interno di Voice of America, broadcaster governativo di news che trasmette in quarantasette lingue. Perché con oltre sei milioni di follower solo su Instagram, inevitabilmente Masih è diventata la cassa di risonanza di migliaia di iraniani, per lo più donne, che si ribellano alla dittatura della Repubblica Islamica inviando a lei foto e video e pagando un prezzo altissimo: minacce, arresti, torture, persecuzione, carcerazione.
L’ingresso in sala è consentito solo mostrando il proprio Green Pass Rafforzato (esclusi under 12) e mascherine FFP2.