di Luca Guadagnino

Chiamami col tuo nome

Drammatico | Italia, Francia, USA, Brasile | 2017 | 130 min

Chiamami col tuo nome. Il nuovo film di Guadagnino, candidato a 4 premi Oscar, tra i quali Miglior Film, sta facendo incetta di premi in tutto il mondo ed è considerato un capolavoro dalla critica statunitense. 

Estate 1983, tra le province di Brescia e Bergamo, Elio Perlman, un diciassettene italoamericano di origine ebraica, vive con i genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza che si trasformerà in un rapporto che cambierà profondamente la vita del ragazzo.

Luca Guadagnino, con la collaborazione di Walter Fasano e di James Ivory, si è ispirato al romanzo omonimo di André Aciman per chiudere l'ideale trilogia sul desiderio iniziata con Io sono l'amore e proseguita con A Bigger Splash.

Quasi avesse voluto rispettare una circolarità estetico-narrativa riallacciandosi al primo film, evita qui le cadute grottesche che avevano di fatto indebolito l'ultima parte del secondo (benché anche in questo caso non ci risparmi il ritrattino di una coppia italiana sproloquiante sul pentapartito craxiano). Perché lo sfondo è l'Italia in cui Gelli evadeva e Bettino dominava ma solo di sfondo si tratta.

La collocazione temporale costituisce di fatto soprattutto un indice di rispetto nei confronti dell'autore letterario che ha offerto la materia prima per un rinnovato percorso nello spazio e nei suoni attraverso i corpi. Perché Guadagnino ha raggiunto l'eccellenza nell'ambito del cinema italiano e internazionale nel far 'agire' gli spazi. Non solo la villa settecentesca in cui i Perlman vivono ma ogni singolo edificio, ogni portone, si potrebbe dire ogni muro dei luoghi che vengono attraversati dalla vicenda acquisisce una sua ragion d'essere divenendone parte integrante. Perché é di una bellezza classica che qui si parla fin dai titoli di testa e con il ritrovamento della statua nel lago, una bellezza che non resta ancorata nella polvere della storia o dell'archeologia ma si traduce, per l'adolescente Elio, in un corpo, in una persona.

Il luminoso Oliver aggiunge calore a un'estate di per sé già assolata, il calore di una scoperta forse inattesa alla quale tenta confusamente di resistere cercando sulla pelle della coetanea Marzia un piacere che la stessa inesperienza dell'età finisce per trasformare più in un gioco su cui sorridere che non in un vero rapporto (anche se per lei la reazione non sarà la stessa). Molti si soffermeranno sulla valenza simbolica e 'scandalosa' della scena della pesca ma ciò che davvero ha valore in questo film è altro. È il discorso che il padre fa ad Elio dopo che Oliver è partito, è il finale che si prolunga sui titoli di coda, ma sono anche i rumori, i suoni che ne intessono la trama trasformandosi nella partitura che il giovane Elio cerca di trascrivere sulle prime righe del pentagramma del sentimento amoroso. Tutto ciò in un film che omaggia i maestri che Guadagnino ama (Renoir, Rohmer, Bertolucci) riuscendo però ad andare oltre la loro lezione, grazie a uno stile e a una ricerca totalmente personali.

Dettagli

Titolo Originale
Call me by your name
Anno
2017
Regia
Luca Guadagnino
Durata
130 min
Genere
Drammatico
Distribuzione
Warner Bros
Colore
colore
Cast
Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel

Trailer

Logo PostMod News

Iscriviti alla newsletter

Iscriviti alla PostMod News e ricevi direttamente nella tua casella email informazioni esclusive su nuove uscite, anteprime, eventi speciali e tanto altro.

Accetto laprivacy policye lacookie policydel sito.

Anonima Impresa Sociale soc. Coop. a r.l. - via del Carmine, 4 - 06122, Perugia - P.Iva 03397150545anonimaimpresasociale@pec.itCookie PolicyPrivacy Policy