di Zrinko Ogresta

Dall’altra parte

Drammatico | Serbia, Croazia | 2016 | 80 min

Dall'altra parte. Film vincitore del Label di Europa Cinemas alla ultima Berlinale.

A 25 anni dall'assedio di Sarajevo, quali sono i segni del sanguinoso conflitto jugolsavo? Dall'altra parte si interroga sul perdono e la riconciliazione, sui sensi di colpa, sui fantasmi del passato, sulla società attuale, sulle cicatrici psicologiche personali e sociali. Partendo dal conflitto Ogresta riesce ad universalizzare la portata del tema della riconciliazione.

“ Questo è un film sul perdono, e sul riuscire a perdonare senza ferire gli altri. Ho cercato di adottare un atteggiamento umanitario, che credo che tutti noi che viviamo qui nei Balcani dovremmo adottare, se abbiamo intenzione di continuare a vivere come vicini di casa. Ma parla anche di complessità umana, di tutti gli strati della personalità che sono complicati e si sovrappongono”. (Zrinko Ogresta)

Vesna è un'infermiera a domicilio di Zagabria. Sua figlia Jadranka si è laureata in legge e sta per sposarsi con Bozo, "un inetto", secondo suo fratello Vlado, che è sposato, ha un figlio piccolo e un'amante incinta. All'inizio del film, Vesna riceve una chiamata misteriosa a lavoro. Dall’altra parte del filo, si presenta un certo Žarko, che scopriamo essere suo marito. Žarko era capitano dell'Esercito Nazionale di Jugoslavia quando iniziò la guerra in Croazia (1991), e decise di stare "dall'altra parte". Finito a L'Aia, è stato appena rilasciato. I due non si parlano da vent'anni; la telefonata inaspettata riporterà a galla il ricordo di un segreto che la donna ha cercato di nascondere per molto, troppo tempo, catapultandola di colpo in un passato doloroso.

E quell’amaro passato, può creare le basi per quello che avverrà nell’oggi, può essere così ingombrante da rendere Vesna vittima (anche) del presente… Un film sul perdono e la riconciliazione, un’opera cinematograficamente curata in ogni particolare di ogni inquadratura.

La coppia di attori, Ksenija Marinkovic e Lazar Ristovski in stato di grazia, tono su tono, battuta su battuta, costruiscono i rapporti tra i due personaggi calibrando il crescendo di svelamenti e sviluppi dei sentimenti, ritorni di dubbi e riscoperte di antichi sapori familiari, continui confronti con i risentimenti ancora presenti intorno a loro e la speranza affiorante che una nuova pace sia davvero possibile, provando a costruirla partendo dall’intimo delle loro anime, dal ritrovo inatteso di una pace spirituale che non credevano più possibile. Ma c’è qualcosa che non è ancora come sembra.

Intorno a Vesna ruota il passato ingombrante e il futuro della sua famiglia, è lei che cerca di filtrare le notizie che pian piano affiorano dal passato e di riallacciare relazioni, di moderare i conflitti esterni e interiori; dopo una prima resistenza sente riaffiorare pian piano l’amore per il marito, cerca di vivere con amore, perciò, anche le relazioni con gli altri che le ruotano attorno, consacrando la sua intera nuova vita alla pietà e al rispetto del prossimo: nel centro dove lavora come infermiera lava, cura e veste con amore gli anziani, dissimulando nell’efficienza lavorativa e nella profonda umanità del suo operato tutta la propria depressione e solitudine; alla donna rimasta incinta di suo figlio adultero, non fa mancare affetto e assistenza dopo il parto. Così il passato inizia ad avere un aspetto attraente e ad essere un continuo ostacolo per il suo presente.

Ogresta controlla i tempi dei dialoghi, soprattutto quelli telefonici, riuscendo a dare il ritmo giusto, incalzante e teso, a ciascun colloquio tra i protagonisti, nei diversi stadi di avanzamento del racconto/disvelamento.

Amletico e umanista, storico narratore di anime in pena e descrittore di dinamiche dei tempi moderni che avanzano, acuto osservatore di fosse comuni che si riempiono di senno del poi e di fosse della coscienza, che si svelano come in un thriller intimo, in un crescendo di tumulti e di intermittenze del cuore.

L’apporto alla sceneggiatura di un talento croato della scrittura drammaturgica come Mate Matisic si fa notare e apprezzare in particolare per l’avvincente susseguirsi delle scene, risultato per nulla facile da ottenere in un racconto come questo.

I temi rilevanti del perdono e della famiglia, intesa in senso non retorico e non oppressivo ma come rete virtuosa di relazioni umane cooperative, in contrasto con la tendenza individualizzante e vendicativa presa dai figli e dalle persone che vivono la vita intorno alla protagonista, scoperchiano i vasi di Pandora tenuti così a lungo chiusi nei cuori.

Dettagli

Titolo Originale
S One Strane
Anno
2016
Regia
Zrinko Ogresta
Durata
80 min
Genere
Drammatico
Distribuzione
Cineclub Internazionale
Colore
colore
Cast
Ksenija Marinkovic, Lazar Ristovski, Tihana Lazovic, Robert Budak, Toni Sestan

Trailer

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