Don Giovanni. Introduzione Critica a cura di Rinaldo Censi. Scrive, traduce e svolge attività di programmazione cinematografica. È interessato alle frontiere disciplinari. Ha scritto un libro sulle dive del cinema muto (Formule di Pathos, 2008) e uno su Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi (2013). Il suo ultimo libro si intitola Copie originali. Iperrealismo tra pittura e cinema (Johan & Levi, 2014). Collabora con la Cineteca di Bologna, per la quale ha curato il dvd Historie(s) du cinéma di Jean-Luc Godard, oltre che rassegne su diversi filmaker. Tra questi Straub-Huillet, Charley Bower, Pedro Costa, Philippe Garrel, Peter Tscherkassky, Karl Kels, Jean Eustache, Peter Kubelka.
Stanco delle facili conquiste sentimentali, il turpe Don Giovanni viene attratto da una giovane in preda ad una sorta di mania mistica che la spinge a raccogliere immagini sacre di ogni tipo. Poiché la seduzione si rivela più difficile del previsto, egli non esita a chiedere la collaborazione della madre della giovane – già sua amante – perché convinca la figlia a cedergli. Risultato inutile anche questo tentativo, egli prova a vincere la riluttanza della ragazza offrendole oggetti religiosi e assumendo le sembianze del Crocifisso.
“La mia frequentazione cinematografica è ossessionata dalla necessità continua di frantumare, maltrattare il visivo, fino talvolta a bruciare e calpestare la pellicola. M’è riuscito filmare una musicalità delle immagini che non si vedono, per di più seviziate da un montaggio frenetico.”
Carmelo Bene