di Kristina Grozeva, Petar Valchanov

Glory

Drammatico | Bulgaria, Grecia | 2016 | 101 min

Glory - Non c'è tempo per gli onesti. Presentato al Festival di Locarno, vincitore di 32 premi internazionali. Vincitore del Biograf Film Festival.

A volte un oggetto ha un valore che va al di là della sua materialità. È il caso del vecchio orologio Gloryche Tsanko ha ricevuto da suo padre e che usa per svolgere al meglio il suo lavoro di ferroviere. Finché un atto di estrema onestà - la restituzione di un’ingente somma di denaro - non lo obbligherà, per un’assurda combinazione di eventi, a separarsene. Per lui, divenuto riluttante simbolo di integrità nelle mani del Ministero dei Trasporti, recuperare l’orologio diventerà anche un modo per recuperare la propria dignità. Sulla sua strada troverà Julia, implacabile capo PR del Ministero, l’unica persona che può aiutarlo. O, forse, l’unica che davvero capace di rovinargli la vita.

Gli eventi  descritti in Glory sono ispirati a un fatto realmente accaduto in Bulgaria qualche tempo fa, quando un operaio delle ferrovie dello stato si presentò ai propri superiori per restituire un ingente somma di denaro trovata per caso lungo i binari della ferrovia. L'onestà dell'uomo diventò un esempio per l'intera comunità al punto di trasformare il buon samaritano in una specie di eroe nazionale. Partendo dunque da un episodio di cronaca la sceneggiatura del film immagina (ma non troppo) che il clamore dell'avvenimento e l'attenzione ricevuto dalla stampa e dalla televisione altro non siano che lo stratagemma utilizzato dal sistema per sviare l'attenzione dalle accuse di corruzione e di malgoverno rivolte al ministro dei trasporti; la macchinazione messa a punto dalla spregiudicata Julia Staikova, responsabile dell'ufficio stampa del ministero, funziona però fino a quando Petrov - questo il nome del protagonista maschile - a causa di un orologio mai sostituito, cercherà di far valere le proprie ragioni inimicandosi coloro che ne avevano esaltato le gesta.

Consapevole dell'importanza della denuncia di cui si fa promotore (la corruzione del sistema e la mancanza di morale dei governanti) Glory non commette l'errore di sbandierare i suoi contenuti a mo' di feticcio, ma ne rafforza gli effetti sporcandoli con gli artifici di una drammaturgia che riesce a trasformare l'indignazione in un noir esistenziale serrato ed emozionante. La violenza che ne deriva pur mettendo a dura prova le psicologie dei protagonisti si mantiene lontana dal contesto visivo a cui siamo stati abituati dal cinema americano; dal quale i registi si distaccano con la decisione di riversare la brutalità dei comportamenti, non tanto nell'esibizione del sangue e dei suoi rituali, quanto piuttosto sulle conseguenze che tali azioni comportano sulla qualità delle relazione umane, intese in senso deteriore e come strumento di oppressione  e di ricatto (sintetizzate dalle reazioni di Julia rispetto alla realtà che la circonda), e come semplice merce di scambio.

Secondo atto di una trilogia dedicata a storie tratte da articoli di giornali Glory è interpretato da due attori superbi come Kristina Grozeva e Stefan Denolyubov capaci di rappresentare sui loro corpi le sottili differenze tra vittima e carnefice.

Dettagli

Titolo Originale
Slava
Anno
2016
Regia
Kristina Grozeva, Petar Valchanov
Durata
101 min
Genere
Drammatico
Distribuzione
I Wonder Pictures
Colore
colore
Cast
Stefan Denolyubov, Margita Gosheva, Ana Bratoeva, Stanislav Ganchev, Mira Iskarova

Trailer

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