Il Conformista
Drammatico | Italia, Francia | 1970 | 116 min"PROIEZIONI DI ARCHITETTURA" Introduzione a cura dell'Architetto Maria Rosaria Vitiello
Il Conformista.Alle porte della Seconda guerra mondiale, Marcello Clerici, spia della polizia politica fascista, si reca a Parigi in viaggio di nozze. La luna di miele è una copertura: all'insaputa della moglie Giulia, Marcello deve eliminare il suo ex professore ora dissidente politico antifascista. In un turbinio d'intreccio erotico e politico, il protagonista sente vacillare la sua fede nel regime e s'innamora della moglie del professore. La missione sarà portata a termine ma, pavidamente, non per sua mano.
Se esiste una caratteristica comune ai tutti i grandi cineasti, essa è sicuramente la cifra stilistica. Il taglio di un'inquadratura, la fotografia, sono spesso firme criptate intelligibili all'occhio dell'immaginario collettivo. Bernardo Bertolucci, autentico cinefilo, è tra coloro che ha saputo dar vita ad uno stile inconfondibile. Il conformista - tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia - racchiude già tutte le peculiarità dei film che da lì a poco renderanno l'autore noto a livello mondiale.
Una fattura sopraffina il cui merito va equamente ripartito con Vittorio Storaro (fotografia) e Franco Arcalli (montaggio). Partiamo dalle luci. Puro espressionismo nella sequenza iniziale in cui l'attesa del protagonista - un impeccabile Jean-Louis Trintignant - è cadenzata da una luce al neon intermittente, creando una sorta di montaggio ottico ricco di simbologia. E poi il montaggio in continuo slittamento temporale tra feedback concentrici; i lunghi piani sequenza e le inquadrature sghembe.
Le tematiche care a Bertolucci sono già evidenti: l'erotismo e la politica, l'omosessualità e l'amata Parigi. La crisi esistenziale che prova Marcello Clerici - la medesima di ogni italiano in epoca fascista - è genialmente espressa attraverso il mito della caverna di Platone. Il turbamento del protagonista viene così immerso in una tematica sociale più ampia ad essa simmetrica.
E quando dopo l'elissi temporale nel drammatico 25 luglio 1943 (dimissioni di Mussolini), Giulia stigmatizza l'ipocrisia della massa - prima tutti pro e ora tutta anti - Bertolucci dà prova di onestà intellettuale fotografando in maniera sublime l'ambiguità di uno dei periodi più bui della Storia d'Italia.
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Ingresso: Intero € 7, Ridotto € 5,50 (per gli iscritti all'Ordine degli Architetti).