Il segreto di una famiglia
Drammatico | Francia, Argentina | 2018 | 112 minIl segreto di una famiglia. Due sorelle molto legate che si ritrovano dopo molto tempo e che saranno costrette a fare i conti con alcune ferite ancora da rimarginare.
Eugenia e Mia sono due sorelle argentine: ma mentre Mia è rimasta nella loro terra, presso la sontuosa proprietà di famiglia chiamata La quiete, Eugenia ha scelto di vivere a Parigi, dove il padre delle due donne aveva lavorato come diplomatico. Proprio un ictus capitato a papà richiama Eugenia verso La quiete, dove la aspetta a braccia aperte la madre Esmeralda. Mia è felice di rivedere la sorella maggiore con cui ha un legame strettissimo, ma è anche gelosa dell'affetto con cui Eugenia viene riaccolta in casa da "figliola prodiga": tanto più che la sorella maggiore rivela di essere incinta, ed Esmeralda non vedeva l'ora di fare la nonna. Nulla in questa famiglia al femminile è come sembra, e sotto La quiete si agitano tensioni e verità nascoste. Dopo il Leone d'Argento alla regia per Il clan, che raccontava un'altra famiglia piena di segreti e di contrasti interni, Pablo Trapero si misura con una forma d'amore assoluto - quello fra due sorelle - incastonata in una cornice ambigua e mendace. Le prime scene del film sono dedicate a mostrarci quanto sia intima la relazione fra Eugenia e Mia - al punto da filmare a distanza ravvicinata la loro masturbazione in coppia - e quanto il loro legame sia viscerale e fisico: The Quietude è infatti soprattutto un film di pelle, di mani, di corpi che si toccano, si abbracciano, si aggrediscono e si consolano. Ma dietro tanta esclusiva intimità incombe la presenza divisiva della madre Esmeralda, vera prima donna della famiglia, con cui Mia ha un rapporto a dir poco conflittuale. Gli uomini che girano intorno a questa trimurti rimangono satellitari e in qualche misura subiscono l'esclusività di rapporti famigliari tanto stretti e (anche sessualmente) voraci.
Per aderire alla femminilità imperiosa delle protagoniste, il regista gira "come una donna": in modo empatico e tattile, raccontando una sensualità segreta e una fisicità utilizzata come forma primaria di comunicazione. "Eravamo sempre arrapate", ricorda Eugenia parlando dell'adolescenza vissuta insieme alla sorella, ma questo arrapamento costante non è una scusa per fare del soft porn autoriale, bensì il ritratto della necessità di scaricare un surplus di energia vitale che le sorelle non riuscirebbero altrimenti a contenere. Anche la rivalità fra le due donne scansa lo stereotipo, rivelandosi più una forma di reciproco possesso che un desiderio di prevaricazione.