Prendersi cura della propria casa e adempiere al dovere coniugale senza esitazioni: questo è ciò che insegna con passione Paulette Van Der Beck nella sua scuola per casalinghe perfette. Le sue certezze vacillano, però, quando si ritrova vedova e in bancarotta. L’incontro con un antico amore e il vento della libertà del maggio ’68 potrebbero tuttavia trasformare la moglie perfetta in una donna libera…
«Nel secondo dopoguerra gli uomini tornano a casa e si riprendono il potere, quindi le donne vengono nuovamente relegate ai lavori domestici. Questo genere di scuole è realmente esistito, per fare in modo che le ragazze fossero adeguatamente sottomesse nel ruolo di moglie. Può sembrarci strano oggi, ma questo processo verso la parità è ancora in corso e non nasce solo dal desiderio emotivo di essere riconosciute ma dalla necessità di essere rese libere. D’altro canto il fragile ego maschile si è mal adattato a reinventare la relazione e i ruoli.» – Juliette Binoche
«Il senso di Martin Provost per i personaggi femminili (Seraphine, Quello che non so di lei) ritorna in La brava moglie, commedia che si inserisce bene in quel filone del cinema europeo dedicato alle conquiste delle donne, episodi particolari in grado di offrire una prospettiva più ampia del percorso di emancipazione socioculturale e riconoscimento della parità di genere.» – Lorenzo Ciofani, cinematografo.it
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