PROGRAMMAZIONE CONCLUSA
Un film di David Macián. Con Anahí Beholi, Josean Bengoetxea, Eduardo Ferrés, Elisabet Gelabert, Christen Joulin.
Titolo originale La mano invisible. Drammatico, durata 91 min, colore - Spagna, 2016 - Exit Media.

La mano invisibile. In un capannone industriale, 11 persone vengono contrattate per fare il proprio lavoro davanti a un pubblico che non vedono. Sono un muratore, un macellaio, una sarta, un cameriere, un meccanico, un informatico, una donna delle pulizie… Opera d’arte, reality show, macabro esperimento? I partecipanti non sanno cos’hanno di fronte, nè di chi sia la mano che muove i fili di questo perverso teatrino, mordente parabola sulla precarietà laborale, di bruciante attualità.

In economia il concetto di “mano invisibile” allude alla supposta capacità autoregolatrice del mercato. Secondo Adam Smith, una società libera genera una serie di meccanismi, dalla competenza all’empatia, che garantiscono un’equa distribuzione della ricchezza e del benessere sociale. “La mano invisibile” presenta esattamente lo scenario contrario: l’impoverimento di un contesto lavorativo a causa di meccanismi invisibili di disumanizzazione e di precariato.

La particolarità del film non risiede solo nel tipo di rappresentazione teatrale, né in questo mettere a nudo le dinamiche disumane dell’economia contemporanea, ma nel rendere chiaro il ruolo dello spettatore – sia dentro che fuori dal film – , che contempla la situazione da lontano. Il pubblico guarda senza intervenire, a dimostrazione dell’assurdità e la disperazione che possono dilagare in un contesto di lavoro senza diritti né dignità per l’essere umano.

Oper di denuncia sociale, e gioco di prestigio narrativo, con un fantastico gruppo di interpreti, La mano invisibile è pura identificazione. Perché noi siamo loro.