Neve nera
Drammatico | Argentina, Spagna | 2017 | 90 minNeve nera. Dopo l'improvvisa morte del padre, Marcos torna nel remoto paesino della Patagonia dove vivono la sorella Sabrina e il fratello Salvador, granitico e taciturno. Accusato di aver ucciso il fratellino quando erano ancora ragazzi, Salvador non vuole assolutamente saperne di vendere il terreno ereditato dai tre a una grossa impresa petrolifera, nonostante l'ingente somma di denaro offerta. Sabrina è ricoverata ormai da anni in un istituto psichiatrico, e a niente servono le pressioni di Marcos e la moglie Laura: il terreno di caccia di famiglia non è in vendita. La rivalità da tempo sopita si riaccenderà con forza. Marcos e Laura dovranno fare i conti con l'isolamento, il clima impervio e il ricordo del piccolo Juan, sepolto poco lontano ma mai veramente scomparso.
Con flashback e rivelazioni tecnicamente impeccabili, Hodara confeziona un thriller contorto e perturbante che tenta di far luce sul passato torbido dei protagonisti, sottolineando l'ambiguità della struttura psichica dell'uomo al fronte di una tragica "fatalità".
I silenzi e gli sguardi svelano il fardello di una famiglia sgretolata. Vittime e carnefici si confondono in una costruzione dei personaggi tesa a sottolineare quanto nessuno sia immune agli istinti più oscuri. La dicotomia tra bene e male si materializza negli schizzi di una mente che confonde il passato col presente: Laura ne percepisce il respiro affannato dietro la canna di un fucile, Marcos nello scricchiolio del legno reiterato come una frusta che si abbatte sulla carne viva. Lo scoppio freddo di una Luger, le rocce e la terra macchiano il manto bianco di neve e fanno da eco metaforica - a tratti forzata - di una storia scabrosa.
La natura brutale come l'umanità che la popola, si contrappone agli interni angusti e claustrofobici senza nascondere la matrice autoriale dietro l'espressionismo dei campi lunghissimi, o i richiami al più celebre dei Kubrick dell'hotel Overlook.
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