Partisan è il primo lungometraggio di Ariel Kleiman. La sceneggiatura del film, co-scritta con la collaboratrice e ragazza Sarah Cyngler, è stata premiata dal Sundance Institute nel 2012 con il Mahindra Global Filmmaking Award, un riconoscimento assegnato in tutto il mondo a quattro filmmaker indipendenti emergenti. Kleiman è anche stato invitato a presentare il progetto al prestigioso Sundance Director’s and Screenwriters Lab.
Sinossi. Alexander è il maggiore di numerosi bambini che vivono in una struttura situata nella periferia di una piccola cittadina. Tra le mura di questa struttura, Alexander è stato cresciuto da un patriarca solitario di nome Gregori (Vincent Cassel), sua madre Susanna e un gruppo di donne – madri degli altri bambini e tutte parte della sua famiglia estesa.
Gregori è una figura misteriosa, carismatica e affascinante. Ha creato un porto sicuro e nel corso degli anni ha ampliato la sua famiglia estesa, offrendo ai vari “reclutati” un’alternativa idilliaca alla realtà infernale che secondo lui si trova al di là delle mura della struttura. È un mondo colorato ed energico, dove la libertà di espressione e la creatività sono incoraggiati tramite educazione aperta e notti al karaoke. Ma è anche un ambiente completamente e totalmente chiuso in se stesso.
Alexander è come ogni altro ragazzino: giocoso, curioso e un po’ ingenuo. Ma è anche un killer perfettamente addestrato.
Educati a fare affidamento solo sugli insegnamenti dei loro genitori, Alexander e i suoi coetanei abbandonano la tranquillità e la sicurezza della loro comunità per eseguire gli ordini di Gregori. Nonostante la loro naturale freddezza, ai loro occhi le loro missioni da assassini hanno sempre avuto un’apparente innocenza e i bambini non hanno mai compreso appieno la gravità delle loro azioni. Atletico, sveglio e il preferito di Gregori, Alexander festeggia il suo undicesimo compleanno. Pochi giorni dopo, Gregori torna alla struttura con Rosa, una fragile e giovane madre che è stata isolata dal mondo esterno. Rosa si unisce alla comunità insieme al suo figlio appena nato e al suo figli undicenne, Leo.
È chiaro sin dal primo momento che Leo è diverso dagli altri bambini, sia a livello emotivo che sociale. Ha passato molto tempo nel mondo esterno e disobbedisce a ogni singola parola di Gregori. Posto di fronte a un atto spregevole, Leo reagisce e si ribella a Gregori di fronte all’intera comunità. Non avendo mai assistito a un simile comportamento, Alexander è sia stupito che incuriosito dall’accaduto.
Quando Leo nei giorni successivi scompare, Alexander si sente tradito e confuso. Cominciando a ragionare autonomamente, inizia a mettere in discussione gli insegnamenti di Gregori – comprese le sue missioni da killer. All’avvicinarsi del suo dodicesimo compleanno, Alexander vede gli insegnamenti di Gregori su cosa è giusto e cosa sbagliata sotto una luce completamente nuova, finché la tensione tra i due non porta Alexander a compiere un atto tragico e irrevocabile.