Pipì, Pupù e Rosmarina
Animazione | Italia, Francia, Lussemburgo | 2017 | 82 min | TPipì, Pupù e Rosmarina in il mistero delle note rapite. Pipì, Pupù e Rosmarina sono i tre cuccioli cercatori del Mapà, figura misteriosa un po' mamma e un po' papà, e questa volta Voce, il narratore fuori campo (che ha come sempre il timbro profondo di Giancarlo Giannini), chiede loro di porre rimedio a un grosso guaio: il Mapà ha composto le musiche di un grande concerto d'opera che la filarmonica degli animali del bosco dovrebbe eseguire a Ferragosto, ma le note della partitura sono sparite e nessuno sa dove siano finite (o chi sia stato a nasconderle). C'è un solo modo per recuperarle: poiché le note sono attratte da chi canta, i nostri tre eroi dovranno allestire un concerto. E Pipì, Pupù e Rosmarina si fanno addirittura in tre, non solo perché tre sono loro, ma anche perché mettono in scena tre celebri opere liriche impersonandone i personaggi principali, con un po' di aiuto da parte dei loro amici.
Enzo D'Alò trasforma in un lungometraggio cinematografico una serie televisiva di grande successo, scrivendo soggetto e sceneggiatura (comprese le parole di tutte le canzoni) del film e dirigendo i personaggi all'interno degli ambienti creati dall'illustratrice Annalaura Cantone.
Cantone ha inventato un mondo fatto di scampoli di stoffa e ritagli di fotografie e carte colorate abitato da personaggi dal disegno semplice, quasi naif, che ricorda quello di Peppa Pig perché il target di età è lo stesso. Ma la fantasia visiva e narrativa di Cantone e D'Alò è più ricca e complessa di quella della serie televisiva inglese, molto più colorata e determinata ad insegnare la complessità e il gusto del bello anche a bambini molto piccoli. Per questo lungo la trama sono sparse parole "difficili" come "melomane", "prosaico" e "tenzone"; per questo le musiche e le storie che i tre cuccioli mettono in scena non sono canzonette ma brani de L'italiana di Algeri, il Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci, rielaborati e resi più accessibili dal compositore Daniele Di Gregorio.
L'eleganza compositiva, la raffinatezza, la sensibilità verso il mondo dei bambini che D'Alò ha già ampiamente dimostrato in capolavori del cinema per l'infanzia come La freccia azzurra e La gabbianella e il gatto portano i più piccoli (e i loro genitori) in un universo fantastico che non dimentica di avere solide radici culturali, radici orgogliosamente italiane. Il montaggio di Gianluca Cristofari rende agile la narrazione e i bambini sono messi in grado di seguire anche le svolte più complesse. Unico neo: la durata del film, che mette alla prova la capacità di concentrazione dei più piccoli, abituati ai tempi brevi della serie televisiva. Un'ora pulita sarebbe bastata a tenerli in sala a seguire le avventure dei loro beniamini senza spazientirsi.