Rifkin’s Festival
Commedia | Spagna, USA, Italia | 2020 | 92 minMort Rifkin (Wallace Shawn) è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue (Gina Gershon), addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe (Louis Garrel), oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.
«Mort, il protagonista di Rifkin's Festival, vorrebbe prima di tutto un credente, qualsiasi cosa possa la parola significare. La religione, Dio, il significato della vita o la sua mancanza di significato sono temi sempre presenti nella sua testa. Questa è la ragione per cui non può mai apprezzare il cinema di Philippe, che tratta di argomenti politici o di guerra: sono temi importanti ma non significativi per Mort. La sua idea di cinema è legati ai film che ha visto tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, quelli in cui si è formato. Registi come Fellini, Bergman o Truffaut, con i loro film si preoccupavano del senso della vita. Guardandoli, Mort ha capito quanto fondamentali fossero certe domande ed è anche per questa ragione che è attratto dalle chiese, sebbene sia un agnostico cresciuto nella comunità ebraica. Ai film che vedeva deve anche la sua concezione di amore» – Woody Allen
«Con la direzione della fotografia di Vittorio Storaro, le scenografie di Alain Bainée, i costumi di Sonia Grande e le musiche di Stephane Wrembel, Rifkin's Festival fonde situazioni irreali con racconti intrecciati di romanticismo e cardiopalma per rendere affettuosamente omaggio al potere catartico del cinema.» – FilmTv
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