Scompartimento n. 6. Film vincitore del Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes.
Tratto dall’omonimo romanzo di Rosa Liksom, edito da Iperborea, opera seconda di Juho Kuosmanen premiata a Cannes col Gran Premio Speciale della Giuria.
«Scompartimento n. 6 del finlandese Juho Kuosmanen (già apprezzato per «La vera storia di Olli Mäki»), premiato a Cannes col Gran Premio della Giuria, è un invito ad abbandonarsi al piacere della visione, a quel flusso di immagini che sanno conquistare e rapire, capaci di trasmettere il piacere del «fare cinema».[…] Ma non è tanto quello che accade l’importante quanto come ci viene raccontato. La macchina da presa di Kuosmanen (che ha voluto girare in pellicola, per restituire una profondità all’immagine che il digitale tende ad annullare) sa trasmettere l’assoluta gratuità della vita, l’imprevedibilità non del caso ma del reale. E lo trova proprio perché non esiste una linea narrativa che costringa i personaggi a compiere scelte precise (e pre-determinate). Piuttosto l’andamento del film sembra affidarsi all’occasionalità, quasi a una specie di jam session attoriale. Perché le scelte di regia non possono che appoggiarsi a una coppia di attori di straordinaria bravura. Se Borisov, con quel sorriso così contagioso che non può non ricordare Belmondo, è ormai una star affermata del cinema russo (lo si è visto anche a Venezia, protagonista quest’anno di «Il capitano Volkonogov è scappato» di Merkulova e Chupov e «Mamma, sono a casa» di Bitokov), Seida Haarla è quasi una debuttante, ma possiede una forza contagiosa, con quella sua timidezza un po’ sfrontata e quella bellezza solo apparentemente strapazzata. Una coppia di autentici fuoriclasse.» – Paolo Mereghetti, Il film del Mereghetti-Corriere della Sera
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