PROGRAMMAZIONE CONCLUSA
Un film di Jon S. Baird. Con Steve Coogan, John C. Reilly, Nina Arianda, Shirley Henderson, Danny Huston.
Titolo originale Stan & Ollie. Biografico, Commedia, Drammatico, durata 98 min, colore - Regno Unito, Canada, USA, 2018 - Lucky Red.

Stanlio e Ollio. Nel 1953, Stan Laurel e Oliver “Babe” Hardy partono per una tournée teatrale in Inghilterra. Sono passati sedici anni dal momento d’oro della loro carriera hollywoodiana e, anche se milioni di persone amano ancora Stanlio e Ollio e ridono soltanto a sentirli nominare, la televisione sta minacciando l’abitudine culturale di andare a teatro e molti preferiscono andare al cinema a vedere i loro capolavori del passato oppure i nuovi Gianni e Pinotto, piuttosto che scommettere sulle loro esibizioni in teatrini di second’ordine. Eppure i due vecchi compagni di palcoscenico sanno ancora divertirsi e divertire, e la tournée diventa per loro l’occasione di passare del tempo insieme, fuori dal set, come non avevano mai fatto prima, e di riconoscere per la prima volta il sentimento di amicizia che li lega.

Diretto da Jon S. Baird e sceneggiato da Jeff PopeStanlio e Ollio porta si concentra su un momento particolare della vita del mitico duo di comici formato dagli attori Laurel e Hardy, che nel 1953 intraprende un tour in Gran Bretagna. In età non più giovane e con la loro epoca d’oro da re della commedia hollywoodiana oramai alle spalle, i due affrontano un futuro incerto.

Mentre cominciano ad attraversare il Paese, le presenze ai loro spettacoli sono inizialmente basse. Nonostante ciò, riescono sempre a far ridere e le loro esibizioni regalano momenti di ilarità a fan, sia vecchi sia nuovi, in adorazione. Inaspettatamente, il tour diventa un successo ma Stanlio e Ollio non riescono a scrollarsi di dosso il peso del loro passato: fantasmi sepolti da molto tempo e la carente salute di Oliver iniziano a minacciare il loro sodalizio.

Con la direzione della fotografia di Laurie Rose, le scenografie di John Paul Kelly, i costumi di Guy Speranza e le musiche di Rolfe Kent, Stanlio e Ollio offre il ritratto di una delle collaborazioni più tenere e commoventi della storia del cinema mondiale, soffermandosi nel momento in cui i due, consapevoli di quanto prossimo sia il loro canto del cigno, cercano di scoprire quanto contano l’uno per l’altro.

Considerati come la coppia per eccellenza del cinema del primo Novecento, tra il 1927 e il 1950 Stanlio e Ollio collezionarono oltre 107 apparizioni cinematografiche (32 cortometraggi muti, 40 cortometraggi parlati, 23 lungometraggi e 12 apparizioni speciali), ridefinendo il concetto di coppia chimica, alchimia e presenza scenica. I due furono anche una di quelle rare eccezioni attoriali che riuscì a passare dal muto al sonoro senza intaccare il proprio successo. Amati in tutto il mondo, rappresentano ancora oggi un esempio di stupefacente comicità (e, talvolta, anche di stupidità) e di amicizia eterna.

Lo sceneggiatore Jeff Pope ha cominciato a interessarsi alla loro storia dopo aver ricevuto in regalo un cofanetto dvd di alcuni dei loro lavori, indagando su quale storia le due icone si portassero dietro. Le sue ricerche hanno portato alla scoperta di un periodo della loro esistenza sconosciuto ai più: un tour teatrale portato avanti nel Regno Unito nei primi anni Cinquanta e documentato nel volume Laurel & Hardy: The British Tours di AJ Marriot.

“Grazie al libro, ho avuto davanti l’immagine di questi due uomini che, un tempo giganti dello star system, stavano in pensioni non certo di lusso, si esibivano in piccoli teatri e non si rendevano conto di farlo perché in realtà si volevano molto bene”, ha ricordato lo sceneggiatore. “Forse è questa la cosa che mi ha ispirato a scrivere l’intero film: la storia d’amore, platonico si intende, tra questi due uomini. Sostanzialmente Stanlio e Ollio è la storia di due migliori amici e di cosa significa esserlo quando si è alla fine della propria vita, inconsapevoli di stare andando incontro verso la morte. Racconta anche della forza creativa che li ha resi grandi e della magia che li ha uniti. Non è dunque un biopic tradizionale che ripercorre cronologicamente la loro storia. Ho preferito semmai concentrarmi su uno specifico periodo e fare in modo che da quel punto di partenza si comprenda tutta la loro parabola e la loro umanità.

Hardy tendeva a prendere spesso il sopravvento sullo schermo mentre Laurel era il cervello creativo che supervisionava ogni aspetto della produzione: una volta terminate le riprese, ognuno andava per i fatti proprio. Se sullo schermo erano inseparabili, nella vita normale erano sì amici ma soprattutto colleghi di lavoro. Il tour nel Regno Unito li ha però avvicinati come mai prima: l’obiettivo del film è mostrare come sono diventati così intimi nella quotidianità come lo erano nelle loro opere”.

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