The broken key
Fantascienza | Italia | 2017 | 120 minThe broken key. Il piccolo Arthur Adams vede morire il padre in un misterioso incidente acquatico. Di lui gli restano due ricordi: un accendino tipo Zippo e una Ankh, o chiave della vita, simbolo egizio dell'accesso al regno dei morti. Salto temporale al 2033 nella città di York, costellata di ologrammi futuribili e di videomessaggi, uno dei quali invita la cittadinanza ad oltrepassare i cancelli della morte e avviarsi verso la resurrezione. Arthur è ora un giovane uomo dedito all'archeologia e alla ricerca della verità, cui l'ha indirizzato la madre sul letto di morte. Il desiderio di svelare il mistero legato alla scomparsa di suo padre mette l'archeologo sulle tracce del frammento mancante del Canone di Torino. Ad aiutarlo la giovane assistente Sara e una serie di personaggi misteriosi, ognuno recante il proprio pezzo del puzzle finale.
Fornire ulteriori spiegazioni circa la trama di The Broken Key non solo costituirebbe uno spoiler, ma sarebbe impossibile: il copione, scritto dal regista Luis Nero (qui anche produttore), è infarcito di una serie pressoché infinita di riferimenti a tutta la simbologia dell'occulto e passa senza soluzione di continuità da Dante Alighieri a Nikola Tesla, da Hieronymus Bosch alla dea Iside, citando buona parte della letteratura alla Dan Brown e della cinematografia esoterica mondiale.
Da un lato sarebbe opportuno che Hollywood si accorgesse del talento registico di Nero, qui messo in vetrina, e del suo coraggio nell'affrontare ad armi pari i titani del cinema spettacolare d'oltreoceano. Dal punto di vista visivo infatti, e quanto all'aspetto tecnico della produzione (cinematografia, luci, scenografie, costumi, trucco e via elencando), The Broken Key ha poco da invidiare ai titoli americani medi del filone. Anche la scelta delle location è interessante: Nero scova luoghi meravigliosi del panorama italiano poco sfruttati dal cinema, e trasforma Torino in un "santuario a cielo aperto", centro di tutta la spiritualità magica dai tempi degli antichi egizi (sarà contenta la Torino Film Commission che ha contribuito al finanziamento del film). Infine gli effetti speciali che conferiscono al 2033 un'aura tecnologicamente avanzata (con ovvio riferimento al Blade Runner di Scott) sono di tutto rispetto.